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 Il legame tra disturbi alimentari materni e la salute respiratoria dei figli

Alessia Di Gioacchino 16 Dic 2025


Una recente indagine scientifica ha approfondito la correlazione tra la presenza di disturbi del comportamento alimentare (DCA) nelle madri e lo sviluppo di problemi respiratori nella prole. A questa ricerca, condotta all'interno dell'EU Child Cohort Network, ha partecipato in modo significativo la coorte italiana NINFEA, frutto della collaborazione tra l'Università di Torino e l'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.

Contesto e metodologia dello studio
Fino a questo momento, le ricerche sugli effetti della salute mentale materna sulla salute respiratoria infantile si erano focalizzate in prevalenza su condizioni più diffuse come l'ansia, la depressione e lo stress generalizzato. C'era, invece, una limitata evidenza sul ruolo di condizioni meno comuni come i DCA.

Per colmare questa lacuna, lo studio intitolato Maternal eating disorders and respiratory outcomes in childhood: findings from the EU Child Cohort Network, pubblicato sulla rivista Thorax, ha analizzato se i DCA materni potessero influenzare la salute respiratoria dei bambini. Lo studio ha considerato i diversi sottotipi di DCA (come anoressia nervosa e bulimia nervosa), i periodi di manifestazione (prima, durante o dopo la gestazione) e l'eventuale coesistenza di depressione o ansia.

Sono stati esaminati i dati di 131.495 coppie madre-figlio provenienti da sette diverse coorti europee. Il progetto NINFEA ha fornito un contributo cruciale con i dati di oltre 7.000 coppie italiane.


L'analisi ha mostrato che un disturbo alimentare materno prima della gravidanza era complessivamente associato a:

Un aumento del 25% del rischio di respiro sibilante (wheezing) in età prescolare.

Un aumento del 26% del rischio di asma in età scolare.

Questa associazione con l'asma in età scolare è risultata particolarmente coerente tra tutte le coorti analizzate. I rischi sono rimasti elevati anche dopo aver escluso le madri affette contemporaneamente da ansia o depressione. Nello specifico, l'asma in età scolare è stata associata sia all'anoressia nervosa che alla bulimia nervosa, mentre il respiro sibilante è stato collegato solo alla bulimia nervosa.

Non è stata identificata una singola "finestra" temporale specifica di maggiore suscettibilità (prima, durante o dopo la gravidanza), nonostante si siano osservate leggere differenze nelle associazioni a seconda del periodo di esposizione.

Possibili meccanismi e contributo italiano
Come sottolineato da Maja Popovic, prima autrice della pubblicazione, sebbene non si possano trarre conclusioni definitive di causa-effetto (trattandosi di uno studio osservazionale), la direzione e l'entità delle associazioni si sono dimostrate stabili.

I ricercatori suggeriscono che il legame potrebbe essere spiegato da diversi fattori:

Lo stress e gli squilibri ormonali dovuti alla salute mentale materna potrebbero alterare lo sviluppo polmonare e immunitario del feto.

I DCA sono spesso correlati a complicazioni ostetriche (come parto prematuro, basso peso alla nascita o ridotta crescita fetale), che sono note per compromettere la salute respiratoria infantile.

Una possibile base genetica condivisa tra disturbi mentali e l'asma, mediata da alterazioni infiammatorie e immunitarie.

La coorte italiana NINFEA ha contribuito con oltre 5000 coppie madre-bambino, confermando le stime di associazione osservate nelle altre popolazioni dello studio. Circa il 2% delle madri in NINFEA ha riferito una diagnosi di anoressia o bulimia nervosa.

Implicazioni per l'assistenza
Alla luce di questi risultati, lo studio evidenzia la necessità di un'assistenza sanitaria più mirata e integrata per le donne che soffrono o hanno sofferto di disturbi alimentari.

Promuovere un approccio olistico al benessere materno, che consideri in modo interconnesso la salute fisica, psicologica e nutrizionale, è fondamentale. Una maggiore consapevolezza di questi potenziali rischi respiratori può guidare i clinici verso un supporto più completo per tutelare anche la salute dei bambini.

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